La giustizia climatica è un “Diritto a REsistere”
Sara Segantin, Alice Franchi e Magdalene Pellegrin, attiviste impegnate nella lotta contro il cambiamento climatico – che è una lotta per i diritti umani di uguaglianza e giustizia sociale -, stanno preparando le valigie.
Il 30 ottobre partono per un viaggio che le porterà nel cuore dell’America latina, uno dei luoghi più colpiti dai disastri ambientali dove ogni giorno due milioni di persone sono ridotte in povertà, e, al contempo, uno dei territori che meno contribuisce alle emissioni globali di CO2. Vanno lì per incontrare chi, specialmente le donne, si batte tutti i giorni per il diritto loro e della loro terra a continuare ad esistere. Vanno per dare loro voce, vanno per conoscere. E poi per tornare più forti a continuare qui il loro lavoro.
Hanno costruito un progetto, Diritto a REsistere. Hanno trovato partner, tra cui il MUSE Museo delle Scienze di Trento, sponsor, testate giornalistiche e televisioni che seguiranno e testimonieranno la loro esperienza.
Sabato 14 ottobre per Radio3 Scienza durante Futuradio, la festa di Radio 3, Sara ha fatto un discorso. La ringraziamo per averci dato l’opportunità di riproporlo qui sotto per iscritto. Perché, nulla meglio di queste sue parole riesce a spiegare perché ciò che fa continua ad interessarci e riguardarci.
“Diritto a REsistere è un progetto che nasce dall’oggi, che nasce da una necessità sempre più sentita, visto che si parla spesso di tutela della natura, di tutela della cultura, diritti umani, come se fossero cose distinte, pianeti che gravitano su orbite diverse. Ci dimentichiamo che senza educazione, istruzione, uguaglianza, non ci sono neanche gli strumenti per lottare per un pianeta migliore e, su una terra massacrata, e lo stiamo vivendo…, aumentano le guerre, le violenze, le disuguaglianze. C’è bisogno di cultura, in sinergia se vogliamo costruire giustizia, resistenza.
REsistere è Harriet Chalmers Adams che, più di 100 anni fa, donna, in America, lei che doveva stare a casa (a guardare il marito e i figli), attraversò tutte le Americhe per fare viaggi, reportage. REsistere è mia madre che, con i miei anni, nel ‘ 92, nel gelido inverno di Sarajevo, con altri cinquecento, guardò in faccia i fucili spianati. REsistere è chi ha il coraggio di dire che un popolo non è il suo governo e che i popoli, cento, mille, …, chi respira, chi sopravvive nel fango e nel sangue, resiste.
REsistere è il nostro Mediterraneo massacrato, chi lo attraversa condannato. Sono le migliaia e milioni di specie spazzate via per il profitto di pochi. REsistere è Araceli Domingues, voce inascoltata, incarcerata, che lotta ancora nel suo Messico. È Sara, Omi, fuoco, assassini, arresti arbitrari, chi resiste. REsistere è Lottie Cunningham Wren, la sua terra, bruciata, violentata, devastata per il mercato occidentale della carne. E REsistere secondo me, secondo noi, è il coraggio di chi ogni giorno non si arrende a questo senso di impotenza, di paura, di frustrazione dilagante.
Diritto a RESistere è il più profondo, forse, dei diritti umani, il diritto delle persone comuni di ribellarsi, in maniera non violenta, di fronte alle ingiustizie. È riconosciuto, pensate, dalla Carta delle Nazione Unite, è esplicitato in 42 costituzioni. Per questo abbiamo deciso di partire, a 100 anni dal viaggio di Harriet Chalmers Adams per il centro America. Tre donne, tre mesi, otto stati. Messico, Belize, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costarica e Panama. Comunità indigene, associazioni femminili, chi si batte per studiare, per capire, chi lotta per la giustizia climatica. L’obiettivo è incontrare e conoscere, l’obiettivo è fare rete, è testimoniare ciò che è. Perché, se non sappiamo, se non vediamo, non esiste neppure.
L’obiettivo è decolonizzare il pensiero, e l’azione, a partire da noi, per primi, in un Paese, in una sottilissima striscia di terra che detiene un patrimonio di biodiversità, di culture, di testimonianze unico al mondo ma che è una delle aree più vulnerabili alla crisi climatica. Terra di conquista, terra di violenza, ma anche terra in cui storicamente il rapporto col mondo naturale è diverso e in cui le donne rivendicano a gran voce il loro diritto di REsistere. Proprio perché quello che succede lì importa anche qui e viceversa.
Abbiamo scelto di partire con un progetto indipendente, ma in partnership con le istituzioni tra cui il MUSE, in collaborazione con la RAI, con le tv latino americane, ma soprattutto con associazioni, con attivisti, con persone che lottano lì perché vorremmo, per una volta, non parlare soltanto noi, non essere soltanto noi a decidere cosa dire, sapendo che non possono neanche essere soltanto loro, che abbiamo bisogno, in un certo senso, di parlare insieme, in questo intreccio fra lotta alla crisi climatica, diritti delle donne, diritti umani.
Diritto a REsistere è forse la volontà di costruire, in un mondo calpestato per davvero con costituzioni che stanno imputridendo negli affari del gas, del petrolio, della carne, delle armi, di costruire una retorica diversa, di costruire briciole di umanità, di impastare il pane insieme. Costruire non la cultura, le culture del futuro. E partiremo, sì, il 30 ottobre. Perché crediamo che questa sarà una briciola, una briciola per dire che possiamo ancora costruire, fare, parlare insieme. Possiamo ancora rivendicare insieme il nostro diritto di esistere, e di REsistere”.