Il patto col bosco di Stefania Conci

Riscoprire il “valore “del valore! Sono Stefania Conci, artigiana digitale appassionata di tradizione e tecnologia. Nel novembre 2020 ho ideato LA STANZA NEL BOSCO, un tributo alla mia nonna sarta e alle montagne dove sono cresciuta con il rumore magico delle foglie mosse dal vento. Quello stesso vento che nella notte tra il 28 e il 29 ottobre del 2018 spazzò via intere vallate. Quella notte sì è spezzato anche il nostro cuore, il paesaggio che eravamo abituati a vedere ogni giorno fin da piccoli non era più lo stesso. Da quel momento sì è rinforzata in me la voglia di parlare e sensibilizzare le persone a conoscere l’importanza che hanno i boschi e come il rispetto della natura influenzi le nostre vite.

Cosa ti viene in mente quando senti la parola “ambiente”?

Per me l’ambiente è equilibrio che ci circonda.

Cosa significa essere sostenibile per te?

Produciamo solamente quando riceviamo un ordine per evitare costi di magazzino e sprechi, le spedizioni vengono organizzate due volte la settimana per evitare dispendio di carburante, le materie prime che utilizziamo le acquistiamo da rivenditori in Trentino, per agevolare il commercio locale. I macchinari che usiamo vengono alimentati con energia solare e infine, non in ordine di importanza, creiamo a mano i nostri cuscini.

Perché hai deciso di sostenere Trentino Tree Agreement?

Il progetto è ben strutturato e oltre che occuparsi della piantumazione ha anche l’obiettivo di impegnarsi a praticare e comunicare uno stile di vita sostenibile per sensibilizzare le persone al cambiamento.

Perché è importante promuovere pratiche di tutela ambientale?

Ogni azione umana ha delle conseguenze sull’ecosistema, e la crescita economica non può quindi prescindere dalla salute del pianeta.

Il tuo patto col bosco è un patto di…?

Sono consapevole dell’impatto dannoso che l’industria ha sul nostro ambiente e con i miei personaggi voglio trasmettere il valore immenso che hanno le foreste, il rispetto per se stessi e per gli altri.

Come vedi il mondo tra 20 anni?

In realtà temo un sovraffollamento digitale ma la mia speranza è che si torni a recuperare i saperi antichi, la manualità. Impara l’arte ma non metterla da parte…usare le mani, la testa, creando e reinventando! Il futuro è nelle nostre mani, letteralmente nelle nostre mani. Io porterò avanti il mio progetto coinvolgendo sempre più artigiani per creare prodotti carichi di storia e tradizione.