I Suoni delle Dolomiti ripartono celebrando la natura
Parte all’insegna della rinascita la ventiseiesima edizione de I Suoni delle Dolomiti, rafforzando ancor di più lo storico rapporto tra arte, musica, natura da un lato e l’impegno nella sua tutela dall’altro. Una connessione profonda che segna l’intera programmazione dell’estate 2021 a cominciare da un’anteprima dal forte valore simbolico: il concerto de I Solisti Aquilani e Daniele Orlando, affiancati dall’artista veneto Natalino Balasso, in programma giovedì 15 luglio (ore 12) a Passo di Lavazé in Val di Fiemme.
E non è certo casuale l’incontro tra I Suoni delle Dolomiti, le ampie praterie del Passo di Lavazé e I Solisti Aquilani poiché, ciascuno a suo modo, è stato chiamato a declinare il termine rinascita.
Proprio dove la tempesta Vaia del 2018 ha lasciato profonde ferite nel paesaggio – qui e in altre parti delle Alpi – e dove si può assistere all’impegno per il ripristino delle foreste, da secoli utilizzate per la produzione di pregiate tavole armoniche, si esibiscono I Solisti Aquilani. All’indomani del terremoto a L’Aquila, la loro musica e la loro creatività si sono fatte carico di portare tra la gente speranza e di offrire occasione di riflessione sulla storia e la natura.
Ai Suoni delle Dolomiti portano una delle più importanti opere che nella storia della musica è stata dedicata alla natura: le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, in una rilettura ecologica dal titolo “Una nuova stagione”, che diventa spunto per indagare cosa sia mutato nel rapporto tra l’uomo e l’ambiente, cosa si sia rotto negli ultimi decenni e cosa si possa fare per ricostruirlo. Uno stimolo importante per una riflessione che sta particolarmente a cuore anche a noi di Trentino Tree Agreement convinti che si debba creare un nuovo racconto, un nuovo dialogo con la natura, basato sul rispetto, valorizzazione e salvaguardia.
E accanto ai musicisti anche un inedito Natalino Balasso che accompagnerà l’esecuzione con quattro sonetti contemporanei. Sono la sua personale versione di quelli che la tradizione voleva associati ai quattro concerti di Vivaldi.
L’appuntamento del 15 luglio è di fatto una première cui seguirà un fitto cartellone che dal 23 agosto al 24 settembre riunirà sulle cime delle Dolomiti artisti e musicisti provenienti da varie parti del mondo ed esponenti dei generi musicali più diversi: dai grandi maestri come Gidon Kremer, Antje Wheitaas, Danilo Rossi al meglio della canzone d’autore italiana: Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. L’omaggio a Gianmaria Testa con Neri Marcorè, Domenico Mariorenzi, Mario Brunello e Gabriele Mirabassi senza dimenticare l’evento speciale con Stefano Massini affiancato da Stefano Corsi e Enrico Fink.
E ancora le grandi promesse – e conferme – del mondo della musica classica come il Quartetto van Kuijk, I Virtuosi Italiani, il Quartetto Lyskamm. Non può mancare ovviamente il jazz con nomi del calibro di Paolo Fresu, Gaetano Curreri, Gianluca Petrella, Riccardo Onori e un magico percorso dedicato alla musica di Astor Piazzolla con il Trio Gardel, Gidon Kremer e la Kremerata Baltica, Danilo Rea assieme a Giovanni Tommaso, Pietro Tonolo, Marcello Sirignano, e l’energia esplosiva della Riot Brass Jazz Band.
Il Festival I Suoni delle Dolomiti si svolge nel rispetto della normativa per il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19.
Per tutte le informazioni relative alla partecipazione ai concerti consultare il sito
https://www.visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti