Gli animali del bosco

Cervi, volpi e caprioli, ma anche formiche, farfalle e topi selvatici. Per non parlare delle numerose specie di uccelli, sia diurni che notturni, e degli invertebrati che approfittano del legno morto. La foresta sostiene la vita di moltissimi animali selvatici, anche se solo pochi attraggono la nostra attenzione durante una passeggiata nel bosco.

Le specie in grado di volare, o di arrampicarsi agilmente, nei boschi hanno a disposizione un mondo ricco di frutti, fiori e foglie di cui nutrirsi e un ambiente ideale per costruire un nido o una tana al riparo dai predatori terricoli. È questo il caso dello scoiattolo: vero e proprio acrobata, riesce a scalare ogni tipo di tronco per poi saltare da un ramo all’altro con estrema agilità, grazie alla forma delle sue zampe e alla folta coda usata come bilanciere. Scende raramente a terra, dato che sugli alberi trova cibo e spazio per costruirsi un nido, che in genere è un ammasso di ramoscelli, foglie e muschio situato in corrispondenza di una biforcazione tra due rami.

 

 

Intorno a lui, si ode un battito caratteristico: è il picchio rosso maggiore dall’inconfondibile “risata”. Per le numerose specie di picchi che popolano i boschi trentini, gli alberi rappresentano la vita: bucando il tronco – in genere a una altezza non inferiore ai 3 metri – costruiscono la loro dimora, una camera rotonda in cui depongono e covano le uova. Praticando dei fori sotto la corteccia, invece, trovano di che nutrirsi riuscendo a stanare le larve degli insetti. Tra le loro prede più comuni c’è il bostrico tipografo, un coleottero grande fino a 5 centimetri che depone le uova all’interno di cavità scavate nello strato più esterno dell’albero, dette “camere nuziali”. Qui si sviluppano le larve che, nutrendosi del legno, raggiungono lentamente la corteccia e, se nessuno le disturba, escono all’aperto, compiono la metamorfosi e prendono il volo verso un altro albero su cui stabilirsi.

Vive nel bosco anche il gallo cedrone, i cui maschi scelgono alberi maturi per delimitare le arene di canto dove sfidare i contendenti durante la stagione degli amori, in primavera. Con i suoi cinque chilogrammi di peso, l’urogallo è il più grande uccello delle nostre foreste, ma rappresenta anche un simbolo delle specie a rischio di estinzione. A causa di svariati fattori, tra cui la progressiva perdita di habitat, l’eccessivo disturbo antropico e i cambiamenti climatici, negli ultimi decenni le sue popolazioni sono infatti fortemente diminuite su tutto l’arco alpino. I boschi del Trentino, anche grazie alle pratiche di selvicoltura improntate al rispetto delle dinamiche naturali, rappresentano oggi il limite occidentale della sua area di distribuzione sulle Alpi.

Coperto da boschi per quasi due terzi della sua superficie, il Trentino è certamente un luogo unico per la fauna e oltre a quelle citate sono centinaia le specie animali che lo popolano.